Percorrendo via Umberto I in direzione Prato della Valle, alla vostra sinistra si aprirà via Rudena. Qui troverete un grazioso ponticello a un'arcata, grazie al quale potrete attraversare il canale di Santa Chiara e raggiungere Riviera Businello. Che bel ponticello grazioso, vero? Il posto perfetto per portare chi vi piace a chiacchierare in tranquillità, o per fermarsi a meditare, magari a fumarsi una sigaretta. Se per caso però vi dovesse cadere lo sguardo sulla targa di pietra che porta il nome del ponte, sappiate che vi passerà la vena poetica: questo è il Ponte della Morte. Dovete sapere che quando i Longobardi conquistarono Padova, scelsero proprio questa via d'accesso. Non si sa con certezza a cosa sia dovuta la denominazione, ma le teorie a riguardo si sprecano. Secondo lo storico Ignazio Sommer, qui si trovava un covo di ladri e banditi, che aspettavano il calare della sera per uscire e aggredire i passanti. Per porre fine alle loro scorribande, il consiglio cittadino inviò delle truppe che ne stanarono ben ventisette e, senza pensarci su troppo, Ii impiccarono immediatamente sul ponte. C'è poi chi sostiene che il nome derivi dal vicino cimitero della chiesa di San Daniele la cui abside è a pochi passi mentre altri lo ricollegano all'impiccagione di tre assassini che avvenne proprio qui o, ancora, a un crollo avvenuto nel 1422 durante una processione, causando l'annegamento di ventisette persone. Un nome così non può che alimentare l'immaginazione o, forse, attirare energie negative. Fatto sta che alcuni dicono di aver visto tre sagome scure nascoste sotto il ponte, altri di aver udito un cane abbaiare furiosamente, altri ancora affermano di aver sentito un lungo rintocco lugubre provenire dal campanile della vicina chiesa, che non dispone però di campane di questa tonalità. Scommetto che stanotte dormirete con la luce accesa. |
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tratto da "Misteri e storie insolite di Padova" -Newton Comption editori |